Paesi della provincia di Cosenza
Amantea
Filmato AMANTEA
Amantea è un borgo turistico arroccato alle pendici di un promontorio, su cui anticamente sorgeva il centro abitato, e di cui oggi rimangono solamente i resti di un imponente castello medievale attorniato dalle case del vecchio centro storico.
La cittadina, che è un’importante località balneare della Riviera dei Cedri, è attraversata dai fiumi Verre e Savuto, oltre che da alcuni corsi d’acqua a carattere torrentizio, che rendono il suo territorio fertile e verdeggiante, mentre a ridosso delle onde si dilunga il favoloso lungomare, luogo di relax e ritrovo serale per i molti turisti che frequentano la zona.
Il centro storico, solcato da strette viuzze che si aprono in spiazzi pianeggianti, simbolo del ritrovo sociale, è arroccato sulla rupe ove sorge l’antico castello. Dall’alto del vecchio borgo, districandosi tra vicoli e scalette esterne che conducono al piano superiore, si possono ammirare spettacolari tramonti che infiammano tutta la costa, donando un più intenso colore ai tetti in coppi di terracotta.
Il castello era sicuramente la principale struttura architettonica e difensiva attorno a cui sorgeva l’antico borgo. Situato sulla cima del colle, con una vista che spaziava lungo tutto il Golfo di Lamezia, la struttura vantava una cinta muraria con due lati a strapiombo sulla rupe e due protetti da un fossato, con l’accesso garantito solamente da un ponte in muratura. Negli angoli s’innalzavano quattro torri, che si collegavano visivamente con la Torre Civita, una struttura di epoca sveva a base circolare situata nei pressi del Castello; e con la Torre di Coreca, anch’essa a base circolare, ma di epoca successiva; formando un sistema difensivo completo. Attualmente della fortezza, rimangono i ruderi di alcuni tratti di mura perimetrali e parti delle torri, ma dall’alto della sua posizione si possono ancora ammirare tramonti mozzafiato sul Tirreno e l’intero centro abitato di Amantea.
Discendendo le ripide viuzze ci troviamo davanti ai magnifici ruderi dell’antica Chiesa di San Francesco D’Assisi, un’imponente costruzione edificata nel XIII secolo, sui resti di una struttura preesistente. In seguito ad un attento restauro, è tornata all’antico splendore l’abside ottagonale su base quadra, a cui si accede tramite un magnifico portale in pietra a tutto sesto. All’interno è possibile ammirare la vecchia cupola interamente restaurata.
Lasciando questi due simboli fondamentali di Amantea, che per lungo tempo hanno concentrato in quest’area il potere politico e quello religioso, ci appare il Convento delle Clarisse, una meravigliosa struttura, costruita nel 1603 su un dirupo roccioso che sovrasta una grotta marina, dal quale si gode di un’ottima visuale sul Tirreno. Il convento, che un tempo ospitava le ragazze nubili di buona famiglia, è stato riportato all’antico splendore grazie ad un’opera di restauro effettuata nel 1988, ed attualmente ospita un lussuoso albergo - ristorante. Varcato il portale d’ingresso in pietra, notiamo una scalinata in marmo con balaustra in legno che conduce al piano superiore, dove vi è una cappella con volta a crociera a cui si accede attraverso un magnifico arco in pietra finemente decorato. All’esterno, lo splendido chiostro, circondato dalle arcate in muratura, apre lo sguardo al litorale marino.
Il borgo, che affonda le proprie radici nella cultura degli antichi coloni greci, è ricco di palazzi nobiliari, che testimoniano il suo antico splendore. Palazzo Mirabelli, Palazzo Florio, Palazzo Cozza, Palazzo Di Lauro, mostrano portali in pietra e balconi in ferro battuto, che fanno da cornice alle maestose costruzioni, un tempo dimore di illustri signori.
Salendo l’imponente scalinata circondata da balaustre in pietra, s’innalza contro il cielo la magnifica facciata della Chiesa di San Biagio. La costruzione, eretta nel 1677 per volere di Giovan Battista Di Lauro, come riporta una lapide posta sopra il portale principale, è conosciuta come il Duomo di Amantea. Sulla facciata si aprono tre portali in pietra finemente intagliati, e due nicchie con le statue di San Biagio e San Pio da Pietralcina, mentre sul lato sinistro si eleva il campanile, sormontato da una colonna ottagonale con cupola. L’interno, diviso in tre navate, custodisce un organo risalente al 1893, e tre tele raffiguranti: l’Annunciazione, la Madonna con Santa Teresa e San Bernardino, e la Presentazione di Gesù al Tempio. Nell’abside, finemente decorato con immagini tratte dalla Bibbia, spicca l’altare maggiore in marmo policromo di epoca seicentesca.
La Chiesa di San Bernardino da Siena, venne costruita agli inizi del ‘400, a cui si aggiunsero in seguito il Convento e l’Oratorio dei Nobili, costituendo un complesso monastico custodito dai Frati Minori Osservanti. La chiesa presenta una facciata con l’ingresso protetto da un portico a cinque arcate in pietra arenaria; la parte alta rivela degli incavi a forma di croce, che custodivano dieci bacini ceramici di origine islamica di rara bellezza. L’interno è suddiviso in due navate; quella centrale, con tetto in legno, e quella laterale separata da cinque arcate a sesto acuto, in cui sono custodite una Madonna col Bambino, scolpita da Antonello Gagini nel 1505, e l’Annunciazione (composta da due statue, l’Angelo Annunziante e la Vergine Annunziata) del 1491, attribuita a Francesco da Milano. L’attiguo Convento, vanta un magnifico chiostro circondato da arcate a sesto acuto su tre lati, e arcate a tutto sesto su un lato. Al suo interno è custodita la campana in bronzo originale della chiesa. L’Oratorio dei Nobili, presenta un magnifico portale rinascimentale in pietra arenaria, che introduce all’interno a navata unica, dove è custodito uno splendido altare, arricchito da una preziosa pala in marmo raffigurante la Natività, attribuita a Pietro Bernini.
La Chiesa del Carmine, elegantemente incastonata nel centro storico, venne eretta verso la metà del seicento. La facciata, presenta un portale principale sormontato da una raffinata finestra bifora, al di sopra della quale vi è un bassorilievo raffigurante la Madonna del Carmelo. Ai lati si aprono due portali secondari su cui si elevano altrettanti campanili a cuspide. L’interno, a navata unica affiancata da due cappelle laterali, conserva, in una nicchia sopra l’altare maggiore, la statua della Madonna che sostituì quella originaria, distrutta da un fulmine nel 1925; e un antico organo positivo a canne del 1891, posto nella cantoria.
Tra le bellezze naturali di Amantea si possano ammirare:
La Grotta, un’insenatura naturale nella scogliera sottostante il borgo, nella quale un tempo trovavano riparo le navi. Un antico sentiero la collegava con il centro storico.
Il Parco Marino Regionale - Scogli di Isca, a metà strada tra Amantea e Belmonte, è costituito da due scogli, Isca Grande ed Isca Piccola, posti a circa 800 mt dalla costa. L’acqua cristallina e il clima temperato hanno reso questo posto un angolo di paradiso per molte specie faunistiche.
La Scogliera di Coreca, posta circa 3 km a sud di Amantea, affascina lo spettatore soprattutto al tramonto, quando si colora di rosso, e si specchia nelle limpide acque circostanti, creando splendide insenature naturali.
Amantea ha una tradizione musicale molto antica, il primo complesso Bandistico Città di Amantea risale al 1850, ed è intitolato a Mario Aloe, che lo diresse dal 1927 al 1965.
Tra le delizie del borgo, il Bucconotto, un dolce a forma di barchetta, i cui ingredienti sono noti solo ai cittadini locali, e i Fichi secchi, guarniti con cioccolato non mancano di soddisfare anche i palati più fini.
La festa patronale si svolge il 13 giugno, in onore a Sant’Antonio da Padova.
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