Vincenzo Piazzetta - l'anima della Lira calabrese
DOCUMENTARIO - Vincenzo Piazzetta, l'anima della Lira calabrese
Conobbi Vincenzo una sera a Conflenti in occasione di un festival di musica e tradizioni popolari. Scambiai quattro chiacchere e mi accorsi subito che quell'uomo non costruiva strumenti, li animava. Decisi di documentare questa sua passione e andai nella sua bottega di Sambiase, un piccolo laboratorio dove erano stipati pezzi di legno ovunque. Qui iniziò a raccontarmi il modo in cui si avvicinò a quest'arte, la conoscenza con Natale, un pastore di Serrastretta molto schivo e solitario, che lui considera suo maestro. Mi emozionai, come fece lui stesso a suo tempo, quando mi raccontò del giorno in cui uccise la prima capra per ottenere l'otre, utilizzata poi per la costruzione di una zampogna.
Dopo un racconto denso di particolari, Vincenzo si mise all'opera. Cominciò a scavare un pezzo di legno picchiando su uno scalpello con maestria sorprendente, faceva caldissimo, le prime gocce di sudore cominciavano a scendere dalla sua fronte.
Lui era immerso nella lavorazione ed io ammiravo attentamente quel legno che pian piano prendeva forma, poche parole, si sentivano solo i colpi del martelletto e le schegge che volavano ovunque. Un lavoro straordinario, curato in ogni dettaglio, dalla scelta del ceppo all'affilatura dello scalpello.
Quello che ne sarebbe venuto fuori doveva essere uno strumento la cui voce doveva riconoscersi perfettamente in quella del suo suonatore, l'una in simbiosi con l'altra.
Lo strumento era ormai pronto, Vincenzo lo accordò, fece una breve suonata le cui note avevano ”voce di donna e forza di uomo”, ma soprattutto si riconosceva il timbro del suonatore che l’aveva commissionato. Fu a quel punto che dal suo viso trasparì la soddisfazione che solo il lavoro artigianale può regalare, l'aver realizzato una Lira Calabrese unica.
NG