Paesi della provincia di Catanzaro
Feroleto Antico
Feroleto Antico è un incantevole borgo della provincia di Catanzaro, arroccato alle falde del monte Reventino, su una collina a 350 m.s.l.m., ed è attraversato dal fiume Badia.
Il paese, che sorge nell’Istmo di Catanzaro, venne ricostruito in seguito al disastroso terremoto del 1638, che lo distrusse quasi completamente. L’antico borgo, probabilmente sorto nel IX secolo, era abitato da popolazioni che si allontanavano dal litorale per rifugiarsi nell’entroterra a seguito delle invasioni saracene, cosicché lo fortificarono costruendo un castello e una cinta muraria. Il castello si ergeva nella parte alta, accanto all’antico convento dei padri Agostiniani, distrutto e mai più ricostruito; mentre nella parte bassa era stanziata la popolazione (adagiato il borgo).
Il borgo basa la sua economia prevalentemente sulla produzione agricola; vino, olio e agrumi.
In passato Feroleto era un paese ricco di botteghe artigiane, nelle strette vie se ne contavano a decine; calzolai, fabbri, barbieri, sarti….
Oggi purtroppo rimangono solo alcune di queste botteghe che hanno fatto la storia di questo paese.
Feroleto era anche fiorente nelle maestranze locali, come testimoniano i palazzi gentilizi e i portali in pietra presenti lungo le vie del borgo.
Palazzo Cosentini, fatto costruire dall’allora Podestà di Feroleto Antico Giacinto Cosentini, che lo utilizzò come sua dimora storica, è un palazzo sito in località Granatello. L’imponente edificio, risalente alla prima metà dell’ottocento, è ricco di decori. Sul magnifico portone d’ingresso in ferro battuto, è affisso uno stemma nobiliare della famiglia, rappresentato da una torre con un leone rampante, e sopra un’aquila in volo, con lo scudo sormontato dalla corona di conte.
In fondo alla piazzetta si eleva il monumento ai caduti, una costruzione, a pianta quadra, che poggia su un basamento in marmo con gradini. Sui quattro lati della struttura sono incisi i nomi delle vittime della prima e seconda guerra mondiale, mentre alla sua sommità possiamo ammirare un’aquila in bronzo con le ali aperte, realizzata a grandezza naturale.
Monumento della Madonnina, che s’innalza in piazza Mangani, davanti al palazzo Mastroianni, mostra una Madonnina in bronzo, posta sopra un obelisco bianco. La statua, che porta in mano una bandiera del Vaticano, è una delle sedici copie ufficiali della Madonnina presente sul Duomo di Milano.
Castello dei D’Acquino, probabilmente risalente alla fine del secolo mille, e forse ricostruito sui ruderi di una struttura antecedente, portava con se una piccola chiesetta, detta dell’Annunziata, adibita sia a luogo di culto che a piccola fortezza. Il Castello, che sorge nella parte più alta del borgo e domina l’intera valle, fu gravemente danneggiato dai terremoti del 1609 e soprattutto del 1638, quando crollarono i torrioni, i condotti di freno e la merlatura del castello, come riportato da alcune testimonianze dell’epoca. La struttura, che venne riedificata dai D’Acquino, fu in seguito trasformata in abitazione civile e quindi fortemente rimaneggiata da privati, i quali sono tutt’oggi proprietari.
Tra le architetture religiose, la più interessante è senza dubbio
- la Chiesa di Santa Maria Maggiore. La struttura, che venne edificata agli inizi del 1600, è suddivisa internamente in tre navate, mentre nella parte esterna troviamo la facciata accompagnata da un campanile merlato sul lato sinistro,dove è inserito un orologio posto sotto la doppia finestra campanaria. Tra le opere di maggior pregio custodite al suo interno, vi è l’imponente quadro della Natività della Vergine Maria, detto “U quadru da Bombinella”. Nella navata destra, accanto all’ingresso, troviamo un’attraente scultura del Cristo risorto, opera del Maestro Maurizio Carnevali
- La Chiesetta del Silenzio, fatta erigere nel 1995, nei pressi della chiesa parrocchiale, è una costruzione in pietra, luogo di culto e di meditazione.
Poco distante dal centro abitato, sopra una lussureggiante collinetta, in un’atmosfera di pace e tranquillità, sorge
- il Santuario di Dipodi, voluto dall’allora Imperatore Costantino insieme a Papa Silvestro, all’incirca nel 314. Il Santuario, il 15 agosto di ogni anno durante la sua ricorrenza, è meta di pellegrini provenienti da tutta la Calabria.
Un altro pezzo di storia, ci viene raccontato dal suggestivo monastero di epoca Normanna, dei Santi Filippo e Giacomo. Attualmente la struttura è di proprietà privata, e a subito notevoli modifiche per essere adibita a ristorante.
Da non perdere la “Grispellissima”, una sagra tipica che affonda le radici nel lontano 1974, durante la quale si fondono la festa religiosa, dedicata all’Immacolata Concezione, per questo si svolge l’8 dicembre, e la sagra delle “Grispelle”, dolce tipico del luogo, fatto con patate, farina e lievito, fritto in olio d’oliva. Durante la festa si può assistere al ballo della “Babba”, un pupazzo gigante vestito con l’abito tradizionale femminile e mosso da una persona posta al suo interno, che danza a ritmo di musica tradizionale.
La festa patronale si svolge il 31 dicembre, in onore a San Silvestro.
NG
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