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La Vendemmia

 

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Ricordo quando ero ragazzo, che a settembre si cominciavano a vedere botti e tini dappertutto, bisognava ripulirle dalle incrostazioni dell'anno precedente.
Per le strade scorreva acqua rossastra e c'era odore di vino dappertutto.
Dopo la pulizia, le botti venivano riempite d'acqua e lasciate per alcuni giorni, in modo che il legno gonfiandosi andava a chiudere le piccole fessure dovute all'essiccamento.
La raccolta dell'uva iniziava all'alba e vi partecipava tutta la famiglia compresi i più piccoli.
Una volta terminata la raccolta si passava alla pigiatura, che anticamente veniva effettuata da uomini scalzi che schiacciavano gli acini in un grande tino, ed in seguito tramite il torchio, che attraverso un braccio in ferro azionato dalla forza dell' uomo comprimeva l'uva facendo uscire il mosto dalla parte sottostante.
Il primo mosto che usciva veniva cotto e rimesso nel tino in modo da dare più sapore al futuro vino.
Il mosto così ottenuto veniva lasciato riposare in grossi tini aperti per circa 36 ore, ed in seguito travasato nelle botti sigillate fino ai primi di novembre, quando venivano aperte per gustare il vino nuovo.
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