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Monterosso Calabro
Filmato MONTEROSSO CALABRO
Monterosso Calabro è un comune facente parte della Comunità montana delle Serre Calabre. Esso è adagiato sulle pendici del monte Coppari a 951 m s.l.m.; la parte storica del paese si estende su una collina, mentre la zona moderna giace ai piedi del monte.
Dalla sua incantevole posizione, immersa nel verde, Monterosso domina l’intera Valle del Lago Angitola, bacino artificiale, creato da una diga di sbarramento dell'omonimo fiume. L'area è un’oasi protetta del WWF, dove trovano ospitalità molte specie arboree e faunistiche.
Il borgo fece parte del feudo di Castelmonardo, appartenente ai Conti Ruffo di Calabria.
Non si hanno notizie certe sulla fondazione del villaggio, ma sembra che già in epoca normanna esistesse la torre di avvistamento, nota come Rocca Capana, il quale secondo alcuni fu il primo nome del borgo. Il nome "Monterosso" sembra sia dovuto al particolare riflesso rossastro che assume la collina poco prima del tramonto del sole.
Il centro storico è ricco di antichi palazzi, stradine e viuzze che lo rendono unico ed incantevole. Passeggiando tranquillamente lungo le sue stradine ci immergiamo in una cultura d’altri tempi, dove le gesta quotidiane ci hanno lasciato importanti opere d’arte.
Appena ci incamminiamo nella stradina che sale dalla Chiesa del Soccorso troviamo subito il Palazzo Amoroso, un esempio di residenza nobiliare a cui si accede mediante un portale in pietra intagliata.
Monterosso Calabro è sede del "Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana della Calabria", ospitato nell’antica Filanda Massara, una costruzione in mattoni rossi risalente al XVII secolo. Il museo venne fondato nel 1983, ed espone nelle sue sale numerosi attrezzi da lavoro legati alla vita agricola ed artigiana del piccolo borgo, suddiviso in varie aree tematiche: arte contadina, tessile, terracotta, legno, ferro e costume.
Tra le opere architettoniche hanno un certo rilievo:
Chiesa di Maria del SS. Soccorso, ricostruita dopo il terremoto del 1783, richiama chiaramente l’architettura barocca. La facciata è caratterizzata da colonne di diversa dimensione sia nel livello inferiore che in quello superiore, quest’ultime separate da uno spesso cornicione, sovrastato da una nicchia che ospita la statua della Madonna del Soccorso. Il portone principale è in legno con inserti in bronzo, realizzati da Giuseppe Farina nel 1978. La suddivisione interna è a tre navate; all’interno si conservano alcune opere di pregio tra cui un prezioso crocifisso e un ciborio marmoreo decorato a bassorilievo datato 1561. In fondo alla Chiesa domina l’altare maggiore in legno, sovrastato da una volta magicamente decorata, testimonianza artistica dei falegnami di Monterosso.
Chiesa di Maria SS. del Rosario, costruita sui ruderi della chiesa di San Giacomo, distrutta dal terremoto del 1783. All’interno conserva una tela della Madonna risalente al secolo XIX opera del Martini. All'esterno possiamo ammirare il portone in bronzo, realizzato da Giuseppe Farina nel 1977.
Chiesa di Maria SS. del Carmelo, si trova nel rione "Monastero", nota per aver ospitato le suore Carmelitane, giunte a Monterosso per insegnare l'arte della tessitura accompagnata da nozioni di carattere religioso alle donne monterossine.
Ruderi della Chiesa dell'Addolorata in contrada Condolima, rimangono solo i resti scampati ai terremoti del 1783 e del 1908.
Area di archeologia industriale ex Miniera, dove nel 1939 la "Società Talco e Grafite Val Chisone" impiantò le strutture per lo sfruttamento delle miniere di grafite e bauxite. Centinaia di minatori locali ogni mattina si recavano a lavoro con le biciclette fornite dalla ditta. Nel 1948 la società interruppe l'attività estrattiva, tutt’oggi è ancora visibile il vecchio deposito di grafite.
Palazzo BASILE, ove è possibile ammirare un portale in pietra dominato da maschera apotropaica e sovrastato dallo stemma della famiglia
Palazzo MASSARA, dove spicca un meraviglioso portale in pietra bugnato a punta di diamante, con alla base decori in rilievo, realizzato da mastro Antonio Stillitano di Castelmonardo.
La festa patronale si svolge la prima domenica di luglio in onore alla Madonna del Soccorso.